Ultimamente si parla e si scrive tanto di TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) il cui unico scopo, come tutti i trattati fra nazioni dove vige il sistema capitalistico, è il profitto delle multinazionali, che non sono nè associazioni filantropiche nè organizzazioni per la liberazione animale e della Terra. Non arrivare politicamente e ragionevolmente a questa conclusione è l’ennesimo tentativo di celare l’evidenza sotto una coltre di menzogne da parte degli stati, legittimati da chi ha votato e voterà, a spese di tutti i viventi e del pianeta Terra. D’altronde cosa ci si può aspettare da chi esalta la “crescita del pil” come una religione senza tener conto del fatto che più di così non si può crescere perchè il pianeta è “finito”? Mentre la Terra langue mortificata da infinite ferite, i biechi e ottusi signori affaristi e capitalisti pensano ad accumulare soldi e posizioni di potere, in un gioco del monòpoli psicotico compulsivo. Tali signori altro non fanno che capitalizzare distruzione, devastazione, inquinamento, repressione, oppressione, uccisioni e sfruttamenti. Stati, regimi, parlamenti e congressi non prevedono la partecipazione egualitaria dal basso, ma solo la delega di rappresentanza, e spesso nemmeno quella. Ci stupiamo, quindi, delle inutili perdite di tempo nel raccogliere firme per un referendum che non avrà seguito e che verrà preso in considerazione solo dal cestino della carta straccia.
Una volta firmato, il suddetto trattato non potrà che aggravare ulteriormente la situazione ambientale a causa del forte incremento del trasporto di merci, prevedibile anche da chi non è un economista o un esperto di finanza, per non parlare del livellamento al ribasso dei già esigui diritti di animali umani e non umani.
Cosa possiamo fare dal basso?
Il boicottaggio del consumismo di cose inutili, gli acquisti essenziali a km0, gli scambi, il riciclo, il baratto, le riparazioni, il riuso, la partecipazione alla custodia di sementi naturali. Vi annunciamo, insomma, che è possibile autorganizzarsi e autogestirsi formando piccoli (o grandi) gruppi di persone umili, generose e cooperanti, che scelgono liberamente e che hanno come preciso obiettivo il prendere sempre più le distanze da un sistema capitalistico che trita tutto e tutt.
Se riusciremo ad essere sempre meno complici e sempre più critiche/i, questo sistema si sgretolerà e le sue fondamenta franeranno sotto il peso dei suoi inutili prodotti. Ne gioveranno gli animali, l’ambiente e noi stesse/i.
Sempre per la liberazione totale!